ITINERARI PROPOSTI
La montagna: sempre luogo d’incontro tra amanti dell’escursionismo e non solo. Non si tratta solo di paesaggi incredibilmente belli, ma anche di quel legame che nasce tra le persone che vi si incontrano e camminano. Un regalo per la propria anima che viene trasmesso ai propri figli o agli amici.
Il rifugio Antermoia vi propone alcune tra le più belle “strade di montagna” divise per :
- Escursioni con partenza e ritorno al rifugio
- Escursioni con tappe tra i vari rifugi
- Ascensioni
Il rifugio Antermoia non si ritiene in nessun caso responsabile per negligenza o inesperienza dell’escursionista. A tale proposito vi invitiamo a consultare questa breve guida che spiega quali siano i gradi di difficoltà delle escursioni e come vengono catalogati/mostrati nei cartelli CAI lungo i sentieri
Escursioni con ritorno al Rifugio Antermoia
Dal Rifugio Antermoia m. 2497 si scende sul sent. n°580 che porta al Passo di Dona che costeggia le pareti del Sasso di Dona. In prossimità al Passo si piega a destra, seguendo evidenti tracce di sentiero, che portano sul dorso del Mantello, la cui cima è un obliquo prato dal quale si ha una veduta mozzafiato su: Sassolungo, Sella, Pelmo, Civetta, Marmolada e Pale di S. Martino.
- Difficoltà: facile (E)
- Tempo di percorrenza: 20 min.
La Forcella del Cogolo del Lago m. 2.650 è il punto dal quale partono gli itinerari di cresta più facili alla cima della Croda dei Cirmei m. 2.902 ed alla cima del Cogolo del Lago m. 2.811.
Dal Rifugio Antermoia si prende il sentiero n°584 , che porta al Passo Antermoia, si attraversa tutta la Conca d’Antermoia fino ad arrivare al tratto che porta all’attacco della via ferrata. Prima di volgere a sinistra verso l’attacco della ferrata, si deve abbandonare la traccia di sentiero entrando nel fondo dell’avvallamento alla base del Cogolo del Lago, si attraversa e si sale sulla destra del ripido pendio detritico fino alla Forcella.
Difficoltà: facile (E)
Tempo di percorrenza: ore 1:15
Si può da qui proseguire per il Cogolo del Lago m. 2811. Non vi sono tracce di sentiero, ma l’itinerario è facile. Si va a sinistra per la Cresta Nord Est, raggiungendo la Cima per rocce e sassi friabili.
Alla Cima Scaliaret m. 2.889 per il Passo d’Antermoia m. 2.790
Dal rifugio Antermoia si prende il set. N°584 fino al Passo Antermoia m. 2.790 da cui parte, a sinistra, il sentierino che in breve porta al Passo Scaliaret metri 2.790. La traccia del sentiero precedente prosegue a destra ( O ) e risale la facile cresta nord fino alla cima, dove si trova una croce.
- Difficoltà: facile (E)
- Tempo di percorrenza: ore 1.45
Alla Cima di Lausa m. 2.876 – sottogruppo di Larsec
Bella cima con ottima panoramica sui Sottogruppi Antermoia-Molignon e Larsec, situata nel versante Nord del Sottogruppo del Larsec, rivolta verso il Catinaccio d’Antermoia.
Due sono gli itinerari consigliati per raggiungerla:
1) dal Passo di Lausa m. 2.720
2) dal Passo di Larsec m. 2.800
Dal Passo di Lausa, per il Fianco Est:
dal Rifugio Antermoia si prende il sentiero 583 verso il Passo di Lausa, raggiunto il quale si abbandona il sentiero e si segue il pendio sassoso, in direzione Nord. Le ghiaie lasciano poi il posto ad un breve tratto di rocce, superate le quali si perviene al dolce pendio che porta alla larga cima.
Percorso più lungo e faticoso di quello che sale dal Passo di Larsec, generalmente usato come via di discesa, a meno che questo non sia un punto di passaggio del giro che comprende le Cime del Larsec m. 2.890 e Scaliaret m. 2.887, in questo caso farlo in un verso o nell’altro non fa alcuna differenza.
- Difficoltà: facile (E)
- Tempo di percorrenza: ore 3:00
Dal Passo di Larsec m. 2.800, per il Fianco Ovest:
dal Rifugio Antermoia si prende il sent. 584 verso il Passo Antermoia m. 2.769, raggiunto il quale si sale per un breve e poco inclinato pendio di sassi e ghiaie verso Sud fino a raggiungere il valico più alto di tutto il Gruppo del Catinaccio: il Passo di Larsec m. 2.800, che si apre tra la Cima di Lausa e la Cima di Larsec. Dal Passo di Larsec si sale per roccette e ghiaie verso la cima che in breve si raggiunge.
E’ consigliabile unire a questa escursione quelle della Cima Larsec e Cima Scaliaret, da farsi in una giornata intera percorso consigliato con accesso dal Passo di Larsec ed uscitadal Passo di Lausa.
- Difficoltà: facile (E)
- Tempo di percorrenza: ore 1: 45 solo alla Cima di Lausa
- Giro completo: ore 6:00
Il giro delle Crepe di Lausa.
Percorso trascuratissimo, perché poco conosciuto, ma sicuramente una delle attraversate di cresta che si possono fare senza troppe difficoltà ( solo un piccolo tratto di primo grado ) e delle più remunerative dal punto di vista paesaggistico.
E’ la lunga dorsale rocciosa (crepe = roccia) che inizia a NNO con il Passo di Lausa e termina SSE con la Cima Sud oltre la quale si elevano lo Spiz delle Roe di Ciampiè e la Torre Rizzi. Tre sono le sue principali elevazioni di cresta:
1) la Cima Nord m. 2.766
2) la Cima di Mezzo m. 2.746
3) la Cima Sud m. 2.678
Alla Cima Nord m. 2.766 per il Passo di Lausa m. 2.700
Dal Rifugio Antermoia si prende il sent. 583 che porta al Passo di Lausa m. 2.700, qui giunti si piega a sinistra (SE) risalendo un canale detritico fino alla prima elevazione di cresta delle Crepe di Lausa. Si prosegue quindi in direzione S fino ad una Sella e continuando salendo lungo la cresta si cammina su di un ampio pendio di ghiaie fino alla cima.
Se da qui si vuole continuare per le altre due cime delle Crepe di Lausa si deve raggiungere La Forcella del Larsec non direttamente (troppo difficile ), ma scendendo sulla sinistra della sella precedentemente fatta, che porta proprio sotto il canalone della forcella stessa.
- Difficoltà: molto facile (E)
- Tempo di percorrenza: ore 2:30
Alla Cima di Mezzo m. 2.746 per la Forcella del Laresc m. 2.600
Dalla forcella si deve raggiungere un’altra piccola forcella posta al di là di uno spuntone roccioso, superabile per il filo di cresta ( Ⅰ° grado, esposto ) per le roccette a S della Forcella del Larsec. Da questa forcelletta si sale per cenge e rocce friabili ( Ⅰ° grado inferiore ) lungo il pendio che scende dalla cresta, guadagnandone la linea da seguire, percorso facile ed esposto
- Difficoltà: facile (E) + un tratto di Ⅰ° grado (EE)
- Tempo di percorrenza: ore 0:45
Alla Cima Sud m.2.678 per la linea di cresta della Cima di Mezzo m. 2.746
Dalla Cima di Mezzo si prosegue camminando lungo la grandiosa linea di cresta dai panorami mozzafiato fino alla Cima Sud
- Difficoltà: facile
- Tempo di percorrenza: ore 0:20
Al Testone del Rifugio m. 2686
È il primo testone di roccia che si eleva dalla Sella della Croda del Lago, uno dei 3 testoni rocciosi (Testone del Rifugio, Torre di Dona, Sasso di Dona) che si elevano al termine meridionale della lunga Catena Molignon – Croda del Lago e che compongono l’intero Sasso di Dona.
Dal rifugio Antermoia m. 2497 ci si porta sulla Sella della Croda e ci si volge a destra avvicinandosi alla base della paretica che scende dalla Cima del Testone del Rifugio. Si piega, quindi, a sinistra per cenge ghiaiose che salgono lungo il fianco roccioso. Ci si avvicina ad una piccola Forcella tra il fianco Est del Testone del rifugio e la Torre di Dona e andando subito a destra, per facili roccette (Ⅰ grado ) e per facili cenge ghiaiose si arriva alla cima. Bella panoramica del Lago d’Antermoia e della Cresta Nera (Palacia), Alpe di Siusi e Sassolungo.
Difficoltà: facile (E) + breve arrampicata ( un solo tratto di Ⅰ grado EE )
Tempo di percorrenza: ore 0:30
Alla Croda dei Cirmei m. 2.902
Dal Rifugio Antermoia m. 2497 si prende il sentiero n° 584 e si percorre tutta la Conca d’Antermoia, fino all’attacco del fianco Est della Croda dei Cirmei. L’itinerario pur non essendo particolarmente difficile ( Ⅰ grado superiore ) è però faticoso ed impegnativo perché non vi è alcuna traccia di sentiero, rendendo l’orientamento difficile e nel primo tratto c’è un salto roccioso da superare.
L’attacco è a sinistra dello stretto canalone che scende direttamente dalla Forcella della Croda dei Cirmei. Si supera il salto roccioso per cenge e canalini esposti ( Ⅰ grado superiore ).
Proseguendo lungo il ripido e più facile pendio, a volte con neve, si raggiunge l’ultima parte del grandioso fianco Est attraverso rocce friabili e pericolose fino alla cima
- Difficoltà: Ⅰ° grado (EEA)
- Tempo di percorrenza: ore 1:20
Alla Torre di Dona m. 2.705
Dal Rifugio Antermoia m. 2497 ci si porta alla Forcella della Croda del Lago e da lì ci porta alla Forcella intagliata fra il fianco Est del Testone del Rifugio e la Torre di Dona si attraversa e si oltrepassa una bocchetta, si prosegue con una facile arrampicata ( Ⅰ grado ) fino alla cima
- Difficoltà: facile (Ⅰ grado EE)
- Tempo di percorrenza: ore 1:15
Escursioni - Gite ai Rifugi
Al Rifugio Vaiolet e Preuss m. 2.243 per il Passo d’ Antermoia m. 2.769 e per il Rifugio Passo Principe m. 2.601 sent. 584 ore 2.15.
Si prende il sentiero 584, che costeggia il lago e si immette nella magica piana della Conca d’Antermoia, terminata la quale si sale verso il Passo d’ Antermoia, che si apre tra l’ardito versante sud del Catinaccio d’Antermoia e la Cima di Lausa. Oltrepassato il Passo si scende per ripido sentiero e ghiaie fino al Passo Principe, dove sorge l’omonimo rifugio, e per comodo sentiero, tutto in discesa si prosegue fino ai rifugi Vaiolet e Preuss.
Al rifugio Vaiolet e Preuss m.2.243 per il Passo di Lausa m.2.720 ed il Passo delle Pope m. 2.617 sentiero 583 solo all’inizio ed alla fine sentiero 584 ore 4.30.
Si prende il sentiero 583 fino al Passo di Lausa di qui s’imbocca l’omonima Valle e si abbandona il sentiero 583, si cominciano a seguire tracce di sentiero e gli ometti di pietra fino ad entrare nella piana che all’inizio della stagione estive accoglie le acque del romantico Lago Secco. Si entra nella Conca del Larsec. Sempre seguendo gli ometti di pietra e si raggiunge il Passo delle Pope,valicato il quale per ripidi pendii si scende fino al rio ed oltrepassatolo volgendo a sinistra su tracce di sentiero ci si ricollega al sentiero 584 che conduce ai rifugi Vaiolet e Preuss. Dai Rifugi Vaiolet e Preuss è inoltre possibile proseguire per molti altri percorsi interessanti: al rifugio Re Alberto m.2.621; al Rifugio Roda di Vael m.2.283 per il Passo delle Cigolade m. 2.561 oppure per il Passo dei Mugoni m. 2.647; al Rifugio Fronza alle Coronelle m.2.237 per il Passo delle Coronelle m. 2.630 oppure per il Passo del Vaiolet m. 2.549 (itinerario questo privo di sentiero, la discesa dal Passo del Vaiolet è impegnativa ma non difficile di 1° grado); alla Malga Costa m.1.905 sempre per il Passo del Vaiolet.
- Difficoltà: –
- Tempo di percorrenza: –
Al Rifugio Gardeccia m. 1.949 per il Passo di Lausa m. 2.720 ed il Passo delle Scalette m. 2.400 sentiero 583 ore 4.
Si sale fino al Passo di Lausa da qui si scende nella valle di Lausa dall’inconfondibile paesaggio lunare, siamo nel cuore desolato del Larsec. Si prosegue fino al Passo delle Scalette attraversando la zona del Lago Secco. Valicato il Passo delle Scalette comincia la discesa facilitata dalla presenza di cavi d’acciaio, il percorso non è difficile ma richiede comunque attenzione, fino a quando il sentiero non comincia ad essere normalmente praticabile a piedi ed in un contesto fiabesco si raggiunge il ponticello di legno che conduce al Rifugio. Questo itinerario è consigliato partendo dal Rifugio Gardeccia , in quanto non vi sono punti d’appoggio fino al Rifugio Antermoia e da qui, se il tempo lo consente si può proseguire e chiudere ad anello l’intero percorso continuando per il Passo d’Antermoia il Passo Principe e proseguendo fino ai Rifugi Vaiolet e Preuss. Dall’Antermoia, infatti, in caso di repentino cambiamento di tempo il sentiero è costellato di rifugi a breve distanza l’uno dall’altro.
Difficoltà: –
Tempo di percorrenza: ore –
Al Rifugio Bergamo m.2.129 per il Passo d’ Antermoia m.2759 ed il Passo Principe m.2601 sentiero 584-554-3A ore 2.
Ci si dirige verso il lago e preso il sentiero 584 si attraversa tutta la piana d’ Antermoia fino all’omonimo Passo, da qui si scende fino al passo Principe. Si procede scendendo per un canalone alla conca del Principe e per i fianchi della stretta valle si giunge al Rifugio Bergamo, appollaiato su di un terrazzo erboso.
- Difficoltà: –
- Tempo di percorrenza: ore –
Al Rifugio Micheluzzi m.1.860 per il Passo di Dona m.2516 ed il Passo Duron m.2281 sentiero 580-578 ore 1.45.
Si valicano il Passo di Dona ed il Passo Duron e si scende lungo la Valle Duron, percorso facile e suggestivo che dalle pietre scende nei verdi prati della valle. Prima di giungere il Rifugio Micheluzzi si trova la Baita Brach, conosciuta per la cucina tipica casereccia.
- Difficoltà: –
- Tempo di percorrenza: ore –
Al Rifugio Alpe di Tires m. 2.438 per il Passo di Dona m. 2.516, il Passo delle Ciaregole m. 2.282 ed il Passo Duron m.2281 sentiero 580-578-555-532-(4-594) ore 3.
Si scavalcano il Passo di Dona, il Passo delle Ciaregole ed il Passo Duron ma anziché scendere in direzione del Rifugio Micheluzzi ci si cala più a sinistra ( NO ) per un sentiero che raggiunge il fondovalle nei pressi della Malga Docoldaura. Qui la Valle Duron riprende a salire e per la stradicciola che la percorre si raggiunge dapprima la Sella di Cresta Nera e in seguito il tratto superiore della valle fino al Passo dell’Alpe di Tires ed al rifugio lì appresso.
Al Rifugio Alpe di Tires m.2.438 per i Passi d’ Antermoia m.2.769, del Principe m.2.601 e del Molignon m. 2.601 sentiero 584-554 ore 2.45.
Si prende la direzione del lago sentiero 584 fino al Passo d’Antermoia ci si abbassa fino al Passo Principe quindi si scende al raccordo che con lungo traverso conduce al ripido sentiero a zig zag che sale al Passo del Molignon. Si raggiunge una seconda sella e tenendo la sinistra per lastroni e roccette si arriva al Passo dell’Alpe di Tires ed all’all’omonimo rifugio.
- Difficoltà: –
- Tempo di percorrenza: ore –
Ai Bagni di Lavina Bianca m. 1.160 per il Passo d’Antermoia m. 2.759 ed il Passo Valbona m.2.681 e la Grande Valbona.
Si percorre tutta la Piana d’Antermoia oltrepassando il lago ed arrivando sino al Passo d’Antermoia. Si scende fino al Passo Principe e da qui, per il sentiero orizzontale che si stacca sopra il Rifugio Principe, si raggiunge il Passo di Valbona valicato il quale si scende nella Grande Valbona, percorso che si presenta privo di difficoltà, mancano tracce di sentiero. Giunti nella Valle del Ciamin si cammina su comodo sentiero fino ai Bagni di Lavina Bianca.
Difficoltà: –
Tempo di percorrenza: ore –
Ascensioni
Spigolo Fiorenza ( Almo Giambisi e compagno, fonti: ” La nuova guida del Catinaccio ” Antonio Bernard Edizioni Mediterranee )
Breve via spittata (3 tiri) su roccia abbastanza buona, utilizzabile da alpinisti che pernottino al vicino Rifugio Antermoia, magari in attesa che sia pronta la cena.
- Difficoltà: dal 4a al 4c
- Dislivello: m. 70
- Materiale: 6 rinvii; basta una corda da m. 50
- Discesa: in C.D. lungo la via
Testone del Rifugio m. 2.686
Per Parete Sud Sud Est (Carlo Platter e Corrado Riz Ciamorces de Fassa estate del 1973, fonti: itinerari alpini ” Catinaccio ” Dante Colli – Gino Battisti Tamari Editori in Bologna 1984)
Dal Rifugio Antermoia m. 2.496, alla base della parete (ore 0:10).
1° tiro: si attacca al centro della parete, su roccia verticale strapiombante (ch. cuneo), attraversando a destra sul finale fino al punto di sosta (m. 25; A2 e Ⅳ; 16 ch. e cunei, 4 lasc.).
2° tiro: si sale verticalmente per un diedro, attraversando a sinistra in direzione di un pinnacolo visibile dalla base (m. 30; Ⅴ; 5 ch. e cunei; lasc. 2).
3° tiro: si sale verticalmente con estrema difficoltà di chiodatura e per parete fortemente strapiombante (A3 e Ⅵ ; 17 ch. e cunei; di cui 2 a press., lasc. 7)
4° tiro: si prosegue per una fessura e per un diedro con diff. di Ⅴ e Ⅴ+ (m. 35; ch. e cunei usati 8, lasc. 2).
5° tiro: si attraversa verso destra con passo delicato (Ⅳ+) fino ad un caminetto che si risale sino ad un grande nicchione (m. 35; Ⅳ+; 2 ch. lasc.).
6° tiro: si esce dalla nicchia con grande spaccata e con estrema difficoltà
(massima esposizione) per 5 m. circa. Si prosegue poi lungo il sovrastante camino sempre con massima difficoltà (m. 30; A2, Ⅵ e Ⅴ+; 9 ch. lasc. 3).
7° tiro: con delicata traversata si prosegue verso sinistra per m. 10 e si giunge alla base di un camino che si supera fino alle rocce grige (m. 30; Ⅳ; 2 ch. lasc.).
8° tiro: si sale lungo lo spigolo di destra con diff. di Ⅲ e si guadagna la cima.
Difficoltà: Ⅵ, A2 e A3
Dislivello: m. 240 ca
Tempo di percorrenza: non è mai stata ripetuta
Torre di Dona ( T. Dülfer ) m. 2.705, fonti: ” La nuova guida del Catinaccio ” Antonio Bernard Edizioni Mediterranee 2008.
E’ la prima salita in assoluto di H. Dülfer nelle Dolomiti; per questo motivo si coglie la proposta del noto alpinista Almo Giambisi di dedicare questa piccola torre al grande alpinista tedesco; Fianco N: pass. di 5°, 29 – 7 – 1911
Lo stesso Almo Giambisi ha fatto la prima ripetizione assieme a Gigio Tait dove ha trovato intatto l’ometto fatto da Dülfer e posto sulla cima.
Sasso di Dona m. 2.760
Per Parete Est (don T. Soraruf, don Giacomo, nel 1.928)
- Difficoltà: Ⅲ+
- Dislivello: m. 250
- Tempo di percorrenza: ore 2:30
Per Parete Sud Est (E. Hermann e H. Leitget il 21 – 7 – 1929)
- Difficoltà: Ⅲ
- Dislivello: m. 200
- Tempo di percorrenza: ore 1:30
Torre del Lago m. 2.762
Gialla torre in bell’evidenza dal Rifugio Antermoia
Per Parete Sud (H. Dülfer il 30/07/1911)
- Difficoltà: Ⅳ
- Dislivello: m. 200 ca
- Tempo di percorrenza: ore 2:00
Croda del Lago m. 2.816
Bella cima a picco sopra il lago d’Antermoia, caratterizzata da gialle pareti, con roccia, purtroppo, friabile.
Qua è possibile trovare alcune vie moderne delle guide alpine della Val di Fassa.
Via Dülfer ( par. Sud ), fonti: ” La nuova guida del Catinaccio ” Antonio Bernard Edizioni Mediterranee 2008.
H. Dülfer, H. Kammerer, il 30/07/1911.
Il percorso originale di questa via è stato ripetuto forse 3 volte, via che presenta un tratto di 6° quasi incredibile per quei tempi. se volete ripeterla sappiatevi regolare: questa via non solo detiene il ” record ” del passaggio forse più difficile fino ad allora superato sulle Dolomiti, ma anche un paio di tiri che sono fra i più friabili (però non quello di 6°) che si possono trovare in questo gruppo.
- Difficoltà: TD ( 4°, 5°, m.8 di 6° )
- Dislivello: m. 250
- Tempo di percorrenza: all’attacco in 10 min.
- Salita in: ore 3:30 / 4:00
- Materiale: chiodi per le soste, dadi, friend e fettucce; 6 rinvii sufficienti
Relazione: dal Rifugio antermoia ad un camino posto tra la parete ed una costola addossata a quella (attacco)
Discesa: dalla cima discendente per il crestone che guarda il lago ( Cresta Sud ), fino ad una sella; discendere ancora, finchè si può attraversare in discesa verso destra. Per rocce, cenge e caminetti si raggiunge, passando sotto strapiombi, il canalone fra la Croda del Lago ed il Testone della Forcella ( 1° e 2° friabile ).
Catinaccio d’Antermoia m. 3004
E’ la cima più alta del gruppo, sovraffollata lungo le sue vie ferrate. Salita per la prima volta nel 1872 dalla guida A. Bernard, C. C. Tucker e T. H. Carson, lungo un percorso che ricalca, a parte i primi 100 m., l’attuale ferrata da Ovest.
Camini Dülfer ( camini S. E. ), fonti: ” La nuova guida del Catinaccio ” Antonio Bernard Edizioni Mediterranee 2008.
H. Dülfer, W. Schaarschmidt, il 18/07/1912.
Via interessante nella prima metà, soprattutto per alcuni curiosi passaggi in camino. La seconda parte, però, presenta una roccia di qualità abbastanza modesta, specialmente sulla variante di sinistra.
- Difficoltà: D ( 3°, 4°, pass. di 4°+ )
- Dislivello: m. 250
- Tempo di percorrenza: all’attacco un’ora dal Rifugio Antermoia
- Salita: ore 2:30 / 3:30
- Discesa: 40 min.
Materiale: qualche chiodo per le soste ( migliorabili ); friend e dadi utili; 6 rinvii
Relazione: dal Passo Antermoia salire al punto più alto delle ghiaie, leggermente verso destra.
Diedro Dülfer ( par. Sud ), fonti: ” La nuova guida del Catinaccio ” Antonio Bernard Edizioni Mediterranee 2008.
H. Dülfer, solo, il 18/07/1914.
Storica via che supera, con arrampicata molto interessante, un diedro giallo dalla linea molto bella. Essa permette di rivisitare la splendida realizzazione di Dülfer, ai limiti massimi di difficoltà in rapporto all’epoca, per di più raggiunti in solitaria. La roccia è abbastanza buona nella prima metà più difficile, mentre scade successivamente, con il calare progressivo delle difficoltà.
- Difficoltà: TD- ( 4°, 5°, pass. di 5°+ )
- Dislivello: m. 250
- Tempo di percorrenza: all’attacco un’ora dal Rifugio Antermoia
- Salita: ore 2:30 / 3:30
- Discesa: 40 min.
- Materiale: utile, non indispensabile, qualche chiodo per migliorare le soste; 6 – 8 rinvii
Relazione: attacco un po’ prima del Passo Antermoia, appena a sinistra di una lapide, sotto la verticale del diedro
Discesa: per una delle due ” ferrate ”
Polentòn m.2743, fonti: itinerari alpini ” Dirupi di Larsec Gruppo del Catinaccio ” Dante Colli – Gino Battisti Tamari Editori in Bologna 1982.
Cupola tondeggiante che si colloca a N. E. delle Crepe di Lausa dalle quali lo divide la Forcella d’Antermoia. La sua grande massa si spinge a S. E. e si interpone tra il Rio d’Antermoia e la Busa di Lausa. E’ sorretto da un gigantesco zoccolo che guarda la Val Udai.
Per lo Spigolo Nord, fonti: itinerari alpini ” Dirupi di Larsec Gruppo del Catinaccio ” Dante Colli – Gino Battisti Tamari Editori in Bologna 1982.
R. Melchiori e G. Leitgeb e H. Kiene il 14/07/1929.
Dal Rifugio Antermoia m. 2496, si segue per breve tratto il sentiero per il Passo di Dona, indi si scende a S sulla sinistra del Rio d’Antermoia ed infine si traversa a S. O. per risalire l’opposto fianco della valle fino alla base dello spigolo del Polentòn che guarda il Rifugio Antermoia. Si piega a sinistra, si attacca a destra ( O ) dei gradini dello spigolo; infine si traversa su una larga cengia ghiaiosa e si arriva alla cima.
- Difficoltà: Ⅱ
- Dislivello: m. 250
- Tempo di percorrenza: ore 2. 30
- Discesa: dalla vetta si scende per l’ampio schienale E. S. E, in direzione della Val di Fassa, finchè appare in basso a destra una verde forcelletta sovrastante ripidi salti. Si traversa a destra, alti, senza scendere ulteriormente a raggiungere la selletta. Quindi per rocce e cenge, brevi salti, sempre andando a destra, viso a valle, si raggiungono le facili rocce finali. Si evita la finale rientranza della parete, spingendosi in avanti a destra. Si toccano i pendii S. E. ai piedi del Polentòn, chiamati Paréi di Lausa, ore 1.
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