DOVE
I sentieri consigliati per raggiungerci
Il Signore soleva ordinare ai suoi profeti di salire sulle montagne, per parlare con Lui. Io mi sono sempre domandato perché lo facesse, e adesso comprendo la risposta: quando siamo in alto, possiamo vedere tutto piccolo. Le nostre glorie e le nostre tristezze cessano di essere importanti. Quello che conquistiamo o che perdiamo rimane laggiù. Dall’alto della montagna, tu puoi vedere come sia grande il mondo, e come siano ampi gli orizzonti.
Antermia, nella tradizione ladina, il nome della bellissima ninfa che abitava nelle acque del lago del “Giardino delle Rose” (Rosengarten) ovvero il Catinccio. Innumerevoli sono le leggende ladine ambientate sulle rive e nelle acque di questo stupendo laghetto alpino. Un lago, ed il rifugio che porta lo stesso nome, deliziosamente appartati in questa zona settentrionale del Catinccio (Rosengarten), accessibile solo con lunghi percorsi; dalla Val di Fassa risalendo la Val Udai per il Passo di Dona 2516 m., oppure percorrendo per intero la Valle del Vaiolet o ancora, attraversando l’Altopiano del Larsec.
Il rifugio viene costruito nel 1911 dalla Sezione di Fassa del D.Ö.A.V. (Deutsch-Österreichischer Alpenverein). Si tratta di una piccola costruzione in grado di ospitare una ventina di alpinisti. Sono proprio questi gli anni in cui vengono aperte alcune delle più belle vie classiche di queste zone remote da figure di spicco quali: Giovanni Battista Piaz, alias Tita Piaz il Diavolo delle Dolomiti ed Hans Dulfer. Il primo si prodigò maggiormente sul Catinaccio Centrale e sul Larsec, il secondo sul Larsec, le Cime di Lausa, la Croda del Lago, il Catinaccio d’Antermoia.
Degno di nota, proprio nel 1911, è l’episodio che vede il pangermanico E.Kraupa, accompagnato da L.Rizzi,incontrarsi e scontrarsi alla parete sud ovest dello Spiz delle Roe di Ciampiè con Tita Piaz ,il quale il dì seguente aprirà sulla medesima parete una via più difficile. La vicenda si rivelerà foriera dei tragici eventi che seguiranno.
Dal 1911 fino alla Prima Guerra Mondiale il rifugio viene dato in gestione a Cassan Luigi.
Durante la guerra l’edificio rimane abbandonato a se stesso, ma al termine del conflitto il territorio viene assegnato all’Italia ed il rifugio viene assegnato nel 1921 alla S.A.T (Società Alpinisti Tridentini). È in questo periodo, quello che intercorre fra le due guerre, che risalta la figura di Don Tita Soraruf Parroco di Mazzin, per l’attività alpinistica svolta sulle Crepe di Lausa, sul Larsèc, Cime di Dona, sul Polentòn, sul Mantello, sulle Crepe di Socorda .
Nel 1926 lo gestisce Paolina Cassan, ma di più non è dato a sapere.
Tra il ’45-’46 il rifugio passa alla Scuola di Roccia di Canazei e conduttore della casa è Gaetano Conforto.
Nel ’47 inizia la lunga conduzione della famiglia Lorenz ( 1947 Battista Lorenz, 1960 Amalia Lorenz, 1961 Giuliana Lorenz, 1968 Elmar Lorenz ), ben ’43 anni nei quali i Lorenz assistono all’iscrizione del rifugio al C.A.I nel 1962, ed alla ristrutturazione ed ampliamento dello stabile nel 1981, che lo porterà ad avere gli attuali 44 posti letto. L’inaugurazione della nuova struttura avviene nel 1982.
Dal ’90 al 2016 la gestione del rifugio è stata assegnata all’alpinista e guida alpina Giambisi Almo, insieme alla moglie Fiorenza ed è proprio di questi ultimi anni la realizzazione di pannelli fotovoltaici per contribuire al fabbisogno energetico dell’edificio.
Dal 2017 il rifugio è passato in gestione a Martin Riz, guida alpina e soccorritore per l’Aiut Alpin.
Dal secondo dopoguerra ad oggi le zone limitrofe alla Conca D’antermoia, come il Larsec vennero frequentate da pochi appassionati e grandi alpinisti quali : Gino Battisti e Dante Colli (autori delle due famose guide sul Catinaccio).
Negli ultimi anni un contributo alpinistico è stato dato da Almo Giambisi, insieme ad amici quali Sergio Martini, Cristoforo Groaz e Silvio Prevosto che hanno realizzato una palestra di monotiri che vanno dal 4° al 6°grado sul Testone del Rifugio e dal 5° al 7° sulla Cima di Dona,una via di 4 tiri sulla Torre Fiorenza ed alcune vie sul Mantello.
Essendo nato e cresciuto a Campitello di Fassa in una famiglia di Guide Alpine: nonno Luigi Riz (Poder) e papà Silvio Riz (Poder) il mio legame per il Catinaccio di Antermoia viene da lontano ed è parte di me.Il rifugio e l’ Antermoia sono parte della mia vita sin da bambino quando all’ età di 6-7 anni feci le prime ferrate e arrampicate guidato da mio papà. Esperienze che mi hanno portato ad una crescita e maturazione alpinistica frequentando il gruppo del Catinaccio in ogni ora e periodo dell’ anno.
Martin Riz è dal 2012 Coordinatore delle operazioni di soccorso area Fassa e Fiemme. Nel novembre 2010 è Medaglia d’ oro al valore civile per operazione di Soccorso in Val Lasties. Dal 2013 è Guida Alpina con il Collegio del Trentino.
Dal 2002 al 2009 atleta della squadra nazionale di sci alpinismo Italiana: nel 2008 Medaglia d’ oro ai Campionati Mondiali Port du Solei (CH). Diverse vittorie in Coppa del Mondo e nel periodo 2007-2008, vincitore della Coppa delle Dolomiti.